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L'amico immaginario: chi è e che ruolo ha?

A volte, quando vediamo i nostri bambini che parlano “da soli”, ci spaventiamo, pensiamo subito a qualcosa di preoccupante e di patologico. In realtà, nella maggior parte dei casi, è del tutto normale e positivo. Proviamo a capire qualcosa di più di questo fenomeno.

L’amico immaginario può assumere solitamente due forme differenti, che

si distinguono per quanto riguarda il grado di invisibilità: si tratta dell’“amico invisibile” e dell’“oggetto personificato”, ossia un oggetto (per esempio bambole, giochi, coperte o qualsiasi oggetto della quotidianità) trattato costantemente dal bambino come se fosse vivo, a cui viene attribuita una personalità propria e duratura.

I primi amici immaginari compaiono nei bambini intorno all’età di 2-3 anni e possono restare con il bambino per la durata di qualche mese fino ad arrivare a diversi anni. Assumono le forme più svariate: animali, persone, oggetti e sono per i bambini che li creano dei compagni di gioco, degli amici con caratteristiche speciali (supereroi, maghi, poteri magici).

Gli amici immaginari rappresentano una strategia del tutto funzionale messa in atto dai bambini per far fronte a momenti difficili, di noia, di solitudine. La funzione principale degli amici di fantasia è infatti quella di prevenire la noia e la solitudine e di aiutare ad affrontare le proprie paure. Il benessere che il bambino ne ricava è paragonabile a quello di qualsiasi relazione amicale, se non addirittura maggiore, in quanto l’amico immaginario può essere richiamato ogni qualvolta se ne senta la necessità. Gli amici immaginari contribuiscono anche ad aumentare l’autostima, la capacità di regolazione delle emozioni, la motivazione e la percezione di autoefficacia personale.

Avere un amico immaginario sembra facilitare lo sviluppo precoce del linguaggio e sembra fornire al bambino l’opportunità di esercitarsi a comprendere e predire gli stati mentali e affettivi degli altri, rendendolo in questo modo più competente rispetto ai suoi coetanei senza amico immaginario.

In conclusione, appare chiaro come la presenza dell’amico immaginario abbia un impatto positivo sulla vita del bambino. Innanzitutto, attraverso le funzioni per cui è stato creato: ad esempio, aumento dell’autostima, maggiore conforto, sensazione di autoefficacia e aumentata motivazione. In secondo luogo, grazie alla sua presenza, il bambino ha la possibilità di provarsi in abilità diverse e di aumentare, in questo modo, le proprie competenze linguistiche, creative, sociali ed emotive.

Se il nostro bambino possiede un amico immaginario è importante credergli e dargli fiducia e non condannarlo, in quanto ciò lo farà sentire ancora più solo e isolato. Il nostro bambino ci sta dicendo che è in una situazione che avverte come stressante e ha bisogno di questo amico per avere un po' più di "coraggio" e conforto. Nella maggior parte dei casi l'amico immaginario "svanirà" con la crescita del bambino, quando non ne sentirà più la necessità.

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